drifting

DAL SITO FEDERALE: Sotto questa etichetta (grande gioco) sono racchiuse un po’ tutte le tecniche che prevedono principalmente la cattura di pesci predatori sia pelagici che stanziali.

La pesca per diletto prevede la possibilità di utilizzare esche sia naturali che artificiali in dipendenza dei luoghi e delle stagioni durante le quali è praticata. Anche questa tipologia di pesca prevede l’uso di un natante.

Dobbiamo comunque distinguere diverse tipologie di pesca che saranno suddivise in:

  • Traina d’altura
  • Traina costiera
  • Drifting
La Traina d’altura è praticata prevalentemente oltre le 6 miglia dalla costa ed in conseguenza necessità di imbarcazioni adeguate. Nel mediterraneo rivolge le proprie attenzioni a grossi pesci tra cui il tonno, l’alalunga, il pesce spada, l’aguglia imperiale. L’azione di pesca si svolge con imbarcazione in movimento ad una velocità che varia da 5 ad anche 9 nodi; generalmente si utilizzano 5 canne di potenza variabile tra le 6 e le 30 libbre con l’ausilio di mulinelli a bobina rotante (da 12 libbre a 50 libbre). Durante l’azione di pesca vengono trainate 5 lenze con artificiali di varia natura e colorazione ed oltre a quelle commerciali vi sono tantissimi artificiali realizzati dai pescatori in base alle esperienze maturate negli anni.
La traina costiera può essere praticata anche a poca distanza dalla costa con piccoli natanti e contempla la possibilità di utilizzo di esche naturali o artificiali. È una tecnica simile all’altura ma si differisce essenzialmente per l’enorme tipologia di pesci che possono essere insidiati sia in superficie che a fondo. Le attrezzature ovviamente sono decisamente più leggere anche se non necessariamente meno costose o di pregio.
Il drifting descrive la pesca dalla barca in deriva, anche inizialmente si intendeva esclusivamente la pesca al tonno gigante. Questa tecnica largamente diffusa, è una derivazione della pesca al tonno praticata in Francia e adattata alla realtà dell’Adriatico settentrionale. Una delle peculiarità del drifting è l'impiego quale esca e quale brumeggio della sardina. Passando all'attrezzatura necessitano almeno due canne scelte in base al sistema di combattimento che si vuole utilizzare: sedia di combattimento o il sistema stand up.
Il primo prevede di sedersi ed agganciarsi alla sedia di combattimento e di infilare il piede della canna nell'apposito bicchiere posto in mezzo alle gambe di chi vi sta seduto. Il sistema stand up prevede che il combattimento sia fatto in piedi, fissando il piede della canna nel bicchierino della cintura indossata.
Le attrezzature sono decisamente più potenti delle altre tecniche del big game fishing tenendo conto che si combattono pesci che possono superare i 400 kg. Molto importante, quindi, il controllo, prima di una battuta di pesca, di tutta l’attrezzatura che sarà utilizzata compreso, ovviamente, i terminali, le legature ecc. 
 

LIGHT DRIFTING

Si differenzia dal drifting principalmente per la tipologia di prede a cui è rivolta (orate, paraghi, dentici, tracine ed altri) e quindi anche per l’attrezzatura molto meno impegnativa rispetto a quella utilizzata per la cattura dei tonni a drifting. Nella pratica di questa pesca è fondamentale l’uso sapiente delle pasture che possono portare alla quota di pesca decisa anche pesci soliti a stanziare a diverse profondità.
 
L’attrezzatura utilizzata per questa tipologia di pesca è del tipo leggero o medio leggero in modo da poter anche esaltare l’incontro con il pesce in canna senza che il tutto si riduca ad un sordo tiro alla fune. Parimenti inutili virtuosismi alla ricerca del record possono determinare ingloriose e poco sportive rotture delle lenze con il pesce allamato che dovrà provare a convivere con un fastidioso e spesso letale complesso pescante composto da lenze, piombi ed ami.